‘Replacing the Director will not change the mandate or the activities of Frontex. It is no longer a question of making cosmetic changes, but of finally abolishing Frontex in order to put an end to the violations of rights at the borders, which are perpetrated with impunity in the name of their protection.’
[from Migreurop] 9 May 2022 – On 29 April 2022, the Executive Director of the European border and coast guard agency, Frontex, Fabrice Leggeri (in office since 2015), resigned.
Since October 2020, Frontex has faced numerous accusations of complacency or complicity in push back operations in the Aegean Sea and Eastern Europe, but also of serious dysfunction and bad governance. So much so that numerous investigations have been carried out by the European institutions (European Parliament, European Ombudsman, EU Court of Auditors, European Anti-Fraud Office OLAF), and that Frontex’s budgetary discharge for the year 2020 was blocked by the European Parliament on 4 May 2022, a clear sign of mistrust. The conclusions of the OLAF report, and the latest revelations of push backs, disguised as “departure prevention” in the Aegean Sea in Frontex reports, have undoubtedly accelerated the fall of its Director, who until now seemed untouchable.
But Leggeri was not fired, he resigned. Not because he assumes responsibility for the proven rights violations committed or covered up by Frontex at the borders, but because the role of the agency is taking a direction of which he disapproves. Its mandate and the political vision of the institutions have been “silently but effectively modified” over the last two years, and there is a clear contradiction between the mandate to control and protect European borders, which was given to it in 2015, and the respect of the rights of people trying to reach these borders, the two being incompatible. Therefore, he resigned because “he cannot stay to implement what is not the Agency’s mandate”. In its communiqué of 29 April, the Frontex Management Board swept aside any dilemma by affirming on the contrary that “effective border control and the protection of fundamental rights are fully compatible” … What civil society has been refuting, with supporting documents, for over ten years.
Read the complete press release on the website of Migreurop.
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L’UE ei suoi Stati membri devono sanzionare le pratiche illegali di Frontex e porre fine all’impunità!
Il 29 aprile 2022, il direttore esecutivo dell’Agenzia europea delle frontiere e della guardia costiera, Frontex, Fabrice Leggeri (in carica dal 2015), si è dimesso.
Dal mese di ottobre 2020 [1], Frontex ha dovuto affrontare numerose accuse di compiacenza o complicità con le operazioni di respingimento nel Mar Egeo e l’Europa orientale, ma anche di una disfunzione grave e di malgoverno. numerose indagini sono state svolte dalle istituzioni europee (Parlamento europeo, Mediatore europeo, Corte dei conti europea, OLAF), e l’approvazione del bilancio di Frontex per l’anno 2020 è stata bloccata dal Parlamento europeo il œ4 maggio 2022, un chiaro segno di sfiducia [2]. Le conclusioni della relazione dell’OLAF [3], e le ultime rivelazioni sui respingimenti , travestiti da “prevenzione delle partenze” nel Mar Egeo nei rapporti Frontex [4], hanno indubbiamente accelerato la caduta del suo direttore, che fino ad ora sembrava intoccabile.
Ma Leggeri non è stato licenziato, si è dimesso. Non perché si è assunto la responsabilità per le violazioni dei diritti provate, commesse o coperte da Frontex alle frontiere [5], ma perché il ruolo dell’agenzia sta prendendo una direzione che egli disapprova. Il suo mandato e la visione politica delle istituzioni sono state “silenziosamente ma efficacemente modificate” nel corso degli ultimi due anni, e vi è una chiara contraddizione tra il mandato di controllo e protezione dei confini europei , che è stato dato ad esso nel 2015, e il rispetto dei diritti delle persone che cercano di raggiungere questi confini, essendo i due incompatibili. Pertanto, si è dimesso perché “non può restare per implementare ciò che non è il mandato dell’Agenzia” [6]. Nel suo comunicato del 29 aprile, il Consiglio di Gestione di Frontex ha spazzato via qualsiasi dilemma affermando al contrario che “l’efficace controllo delle frontiere e la protezione dei diritti fondamentali sono pienamente compatibili” . Quello che la società civile ha denunciato, con documenti giustificativi, per più di dieci anni [7].
E infatti, con Leggeri fuori gioci, non cambia nulla. Né l’incompatibilità effettiva del mandato sulle attività di Frontex con il rispetto dei diritti fondamentali, né l’impunità strutturale di cui gode. Perché non è la responsabilità di un solo uomo, ma quella di un sistema su scala europea che ha permesso per decenni la moltiplicazione delle violazioni dei diritti delle persone confinate alle frontiere marittime e terrestri dell’Europa con totale impunità.
Perché restano il mandato di Frontex e le sue attività, così come la politica assassina dell’Unione di sicurezza e anti-immigrazione.
Frontex continuerà a “mantenere sicuri” i confini dell’Europa, con la violenza e il disprezzo per i diritti e la vita [8] delle persone, effettuando voli di deportazione collettiva [9], impedendo il diritto di asilo, avvertendo la pseudo-guardia costiera libica (di cui cura anche la formazione) per venire a intercettare le barche di esuli [10]. Essa continuerà a considerare coloro che desiderano entrare nell’UE come “minacce” da cui proteggersi. In breve, Frontex continuerà ad impedire i movimenti – in violazione del diritto internazionale [11] – e a costringere la gente a prendere strade rischiose e mortali, perché questo è il suo mandato, qualunque sia il nome del suo direttore.
E mentre la società civile non ha smesso per un decennio di documentare e denunciare questi abusi, Frontex non è mai stato sanzionato per le sue azioni che violano i diritti. Nel 2014, Migreurop aveva già denunciato i respingimenti tra Grecia e Turchia, nel quadro della Operazione Poseidon di Frontex, essi sono stati segnalati ai funzionari dell’Agenzia per i diritti fondamentali , senza alcun seguito [12]. Nel mese di dicembre 2020, il suo direttore aveva già ammesso dinanzi al Parlamento europeo che l’agenzia stava effettuando “operazioni di intervento pre-partenza”, paragonabili a respingimenti [13]. Nonostante questo, nessuna decisione ufficiale è mai stata presa per fermare le operazioni dell’Agenzia in questo settore, nessuno dei suoi agenti è stato coinvolto, e le responsabilità del suo direttore, che non è mai stato sanzionato ebche ora ha rassegnato le dimissioni, non sono mai state bloccate.
Quando le accuse non possono più essere nascoste e le pratiche illegali di Frontex non possono più essere ignorate o messe in discussione, l’unica conseguenza sembra siano le dimissioni (non il licenziamento) di un direttore, che non sarà soggetto ad alcuna sanzione disciplinare o giudiziaria. Di fronte ad un tale ammontare di evidenze, quando le istituzioni di controllo democratico non possono più tacere, sono solo in grado di produrre cambiamenti cosmetici.
Frontex è stata rafforzata in ogni revisione del mandato nei regolamenti (2011, 2016, 2019), nonostante i ‘rapporti sugli incidenti’ interni, le relazioni delle ONG e dei media e le indagini, ed è sempre più riluttante a essere ritenuta responsabile sia per le Istituzioni o per i cittadini [14]. Indipendentemente dal direttore, l’agenzia ha in troppe occasioni dimostrato di poter violare il diritto europeo impunemente al fine di soddisfare una politica di sicurezza orientata a combattere l’immigrazione, che ha dimostrato che non può essere rispettosa dei diritti.
Accettando le dimissioni volontarie di Leggeri, le istituzioni europee lo hanno reso indirettamente responsabile per gli abusi dell’agenzia, che è anche un modo di tenere tranquilli e non mettere in discussione i fondamenti stessi di Frontex, facendo finta di prendere le cose in mano e “ripulire” un’entità “danneggiata”. Ma le fondamenta su cui si basa Frontex non sono cambiate di una virgola, e Frontex è al di là di ogni possibile miglioramento.
La sostituzione del Direttore non cambierà il mandato o le attività di Frontex. Non è più ormai questione di fare modifiche estetiche, ma di Abolire finalmente Frontex al fine di porre fine alle violazioni dei diritti alle frontiere, che sono perpetrate impunemente in nome della loro protezione.